lunedì 29 aprile 2013

LA SCELTA DELLE CUFFIE HI FI

La scelta di una buona cuffia stereo a padiglione sembrerebbe una cosa scontata, ma in realtà non lo è affatto e bisogna considerare alcune caratteristiche costruttive e tecniche che non devono mai mancare in una cuffia che possa dirsi accettabile.

Il primo requisito fondamentale è il comfort. Ci sono modelli particolarmente curati sotto questo punto di vista. 
Ovviamente qui si sta parlando delle cuffie a padiglione e non degli auricolari che trovano alloggiamento all'interno dell'orecchio. 
Quelle a padiglione si suddividono in tre categorie :

Cuffie circumaurali : ossia che circondano tutto il padiglione dell'orecchio esterno

Cuffie sovraurali : che si limitano a poggiare sul padiglione dell'orecchio esterno

Cuffie intra-aurali : note anche come auricolari in quanto vengono posizionate all'ingresso del canale uditivo. Preferiamo in linea di massima sconsigliare questo tipo di cuffie per chi ha problemi di allergie o di acufeni ( ronzii e "fischi" dell'orecchio ). L'uso degli auricolari è ideale soltanto per brevi utilizzi di ascolto. E' noto quanto questo tipo di cuffie siano maggiormente più stressanti per l'udito, sia per il rapporto più diretto tra suono emesso e canale uditivo, sia per il contatto con la parte interna del padiglione auricolare.
In ogni caso anche queste cuffie non vanno usate mai ad alto volume per lunghi periodi di tempo.

Le cuffie a padiglione hanno una serie di vantaggi rispetto agli auricolari, e l'unico svantaggio di essere più ingombranti e visibili.
Ma l'audiofilo vero non si fa di questi problemi, l'audiofilo che cerca la massima resa sonora cerca un prodotto valido.
Prima di descrivere i materiali ideali che nella cuffia ben costruita non devono mai mancare, bisognerà soffermarsi sulle caratteristiche tecniche e prestazionali.

Il range di frequenza non deve mai essere meno ampio dei 20Hz /20mila Hz mentre l'impedenza ideale va dai 24 ohm ai 32 ohm.
La potenza invece parte da 90 db a 105 db. Questa buona capacità di potenza naturalmente non servirà al fine di ascoltare la musica ad alto volume, ma ad avere un suono pulito, esente da distorsioni, ai volumi normali 
( medio-bassi ).
Per quanto riguarda i materiali fate attenzione alla cura impiegata per realizzare l'archetto, i punti di snodo, e il rivestimento dei padiglioni. Decisamente più duraturi quelli in pelle morbida, mentre sono sconsigliabili quelle in gomma piuma. Tenete presente che la gomma piuma utilizzata per le cuffie si sbriciola dopo 5 anni, mentre i padiglioni in pelle hanno una durata pressoché illimitata nel tempo se si avrà cura nella conservazione.
I padiglioni in pelle inoltre permettono un buon distanziamento tra trasduttore e condotto uditivo senza minare il buon isolamento acustico con l'esterno.
 Un buon padiglione costruito con cura lascerà passare una certa quantità d'aria per evitare il sudore eccessivo e un isolamento con l'esterno troppo marcato. Preferite i padiglioni che hanno la pelle arricciata a quelli invece con la pelle uniforme.
In genere quelle con la pelle troppo uniforme isolano troppo e fanno sudare.

Per avere un buon prodotto non bisognerà spendere per forza cifre da capogiro. In commercio esistono marche e prodotti validissimi a qualità/prezzo.

Ne abbiamo testate alcune per individuare le migliori sotto il profilo qualità/prezzo.



Le Panasonic Djs200 sono veramente di qualità in rapporto al prezzo che non raggiunge la ventina di euro. Sono facilmente ripiegabili e trasportabili e hanno una buona potenza. 24 ohm e un range di frequenza molto ampio, bassi corposi e privi di distorsioni.



Il confort di ascolto è eccellente, sono leggere e dopo ore di ascolto sembra quasi di non averle.
La Panasonic fa cuffie anche migliori di questa  : salendo di prezzo, passando alla trentina o alla sessantina di euro, si trovano le cuffie a padiglione avvolgente con impedenza 32 ohm e più marcata sensibilità. I bassi sono ancora più profondi e curati.



Qui sopra le RP DJ600E-K

Anche le Sennheiser è un ottima casa produttrice di cuffie a padiglione. Abbiamo provado le DJ HD205. Ci è piaciuta molto la valida risposta in frequenza, il cavo lungo tre metri e comodamente collegato alla cuffia solo ad un padiglione per evitare intralci. In dotazione c'è perfino una sacchetta in pelle richiudibile per il trasporto.



Non ci aspettavamo la incredibile qualità sonora delle Philips SHP2500 studiate per l'ascolto della TV e per questo dotate di un cavo lungo sei metri e del dispositivo per alzare o abbassare il volume presente sul cavo.
Queste cuffie vanno benissimo anche per ascoltare la musica del proprio impianto hi fi.
I bassi sono profondi e mai fastidiosi grazie alla eccellente risposta in frequenza. Siamo di fronte ad un prodotto dal costo non eccessivo, ma di qualità superiore. Quando la Philips le mise sul mercato qualche anno fa erano  piuttosto costose, attualmente si trovano a una ventina di euro.
Se preferite il magnete degli altoparlanti in neodimio rivolgetevi ad altri prodotti, qui li troverete in ferrite senza comunque rimanere delusi dalle prestazioni. 
Questo perché la Philips non ha risparmiato in termini di dimensioni e di peso equiparando i magneti in neodimio di dimensioni più piccole utilizzati per rendere più leggere le cuffie che ne sono dotate.
Insomma la buona tenuta di un magnete non passa certamente dal materiale ma della corretta dimensione utilizzata a partire dal materiale utilizzato.
Questa differenza dunque tra ferrite e neodimio potrebbe quindi annullarsi nel caso chi costruisce altoparlanti adotta i criteri giusti per non incorrere nelle problematiche di stress e di temperatura specifiche che i materiali possono sopportare.
Non ci resta che abbandonare le cuffie "economiche", ma comunque valide, per  
affrontare il tema delle cuffie di un certo spessore.



E' il caso delle Pioneer HDJ 2000 il cui prezzo è nettamente superiore ai prodotti già visti. Siamo ormai sulle 250 euro, ma si vedono tutte. Il driver di dimensioni generose, ossia 50 mm, è studiato per restituire anche le più piccole sfumature di un brano musicale con la massima nitidezza sonora.
Tutto questo è reso possibile dai magneti ad alta densità, con benefici effetti sulle basse e sulle alte frequenze di ascolto.
L'imbottitura dei padiglioni è stata studiata per rendere il massimo comfort negli usi prolungati.
Il range di frequenza è ampissimo : 5-30.000 Hz
In dotazione la sacca per il trasporto.


Forse qualcuno non lo sa, ma la Denon, oltre a produrre componenti Hi Fi è anche produttrice di ottime cuffie a padiglione come le AH-D5000.

Il prezzo come anche la qualità costruttiva è da primato. Seicento euro per avere una vertiginosa qualità d'ascolto. Il rivestimento dei padiglioni è in vero legno di mogano, materiale che garantisce un eccellente risonanza acustica.
Questa cuffia ci ha lasciato il segno nel cuore e nei timpani soprattutto per la vividezza, il candore e il calore della voce femminile. Sembrava quasi di avere di fronte la cantante. Ella Fitzgerald era con noi nella sala d'ascolto e non lo sapevamo ! Provare per credere !



lunedì 8 aprile 2013

MINI HI FI : alta fedeltà in poco spazio

Chi ha problemi di spazio, ma desidera comunque un impianto capace di restituire l'alta fedeltà del suono si troverà a dover accettare logicamente i compromessi del caso. Non si potrà certo pretendere di avere la stessa potenza dei componenti hi fi normali, ma è pur vero che di solito un hi fi composto da mini componenti non lo si compra per posizionarlo in un grande salone. Di solito chi compra questi coordinati lo fa per alloggiarli in stanze di medie dimensioni, dove quindi assolveranno egregiamente alla loro funzione.
Noi di hi fi passion ne abbiamo testati alcuni incominciando dai più commerciali.



Il sony MHC EX600, dal prezzo decisamente abbordabile, ci è risultato potente quanto basta per ascoltare qualsiasi tipo di musica. Non conosce distorsione e restituisce un suono chiaro e pulito. Non vi aspettate una potenza mostruosa, questo mini hi fi non è fatto per far tremare i muri della vostra stanza. Tuttavia chi cerca un sistema capace di restituire tutte le frequenze, anche quelle basse più profonde e prive di distorsione, rimarrà certamente soddisfatto.

Chi vuole più potenza dovrà salire di una classe con l'MHC EX700. Anche se è accreditato di ben 400 watt RMS, in realtà il nostro test ne ha misurati molti meno. Decisamente più potente dell'EX600, anche qui abbiamo constatato assenza di distorsioni significative sia alle basse sia alle alte frequenze. 

Non dovete aspettarvi certo la pulizia di tweeter al titanio, tuttavia questo Sony non sfigura troppo e l'amplificazione è raffreddata bene per resistere agli smanettoni. Il grande diametro dei woofer appagherà chi ama la musica che pompa.


Siamo rimasti assolutamente stupefatti dal suono pulito e potente dei mini hi fi samsung della serie MM. Qui sopra l'MM D330. Non fatevi ingannare dalle dimensioni compatte, ne dai suoi strani altoparlanti. Questo mini suona come un hi end. Bassi profondi senza distorsioni, alti limpidi e precisi.
Il suono cristallino tanto pubblicizzato dalla samsung è reale, non è una bugia.
Sul sito questa purezza ottenuta, è spiegata nell'utilizzo di un processore che elimina qualsiasi disturbo rilevando ogni cambiamento del segnale. Insomma questo hi fi ha un amplificatore capace di modularsi istantaneamente da solo e di ripulire il segnale dalle distorsioni.

Ci hanno deluso invece le prestazioni dello Yamaha MCR 332. I nostri test d'ascolto hanno rivelato un amplificazione poco potente e, la distorsione precoce dei bassi dei diffusori, ci hanno sorpreso negativamente per un sistema che come fascia di prezzo non è certo appartenente alla categoria economica. Non sappiamo se cambiando i diffusori le cose migliorerebbero, certamente quelli in dotazione non sono fatti per poter restituire bassi puliti.

Eppure il design nel complesso è abbastanza piacevole e hi tech, uno dei casi dove l'apparenza inganna.
Da una marca nota nella sua produzione di componenti hi fi professionali non ce lo aspettavamo.


I componenti mini serie reference della TEAC mostrano la cura per la qualità del suono già nell'amplificatore Al 501 DA. Disponibile sia satinato nero che grigio è fatto per ascoltare al meglio le fonti digitali. Riproduce ottimamente sia la musica liquida, sia quella in cd grazie ai suoi convertitori da 24 e da 32 bit. L'amplificatore lavora a 4 ohm per 90 watt RMS per canale ed è provvisto di trasformatore toroidale per ridurre al minimo le fonti di disturbo.
Certo questo oggettino non vi costerà poco, ma se volete un impianto "grande" in poco spazio, rimarrete soddisfatti.
Abbiamo testato infine anche i TEAC mini hi fi entry level il cui suono è comunque di qualità. 
Non ci sono piaciuti troppo gli alti e la distorsione dei bassi, problema che poteva ricevere più attenzione da parte dei progettisti. Tuttavia si tratta di valori accettabili da un sistema di questa fascia di prezzo. Basterà non esagerare con i volumi e saper regolare sapientemente il comando del treble e del bass.
 In una seconda battuta siamo riusciti ad ottenere il massimo anche da questo impianto TEAC, collegando un sub woofer all'uscita sub, abbiamo risolto il problema della distorsione dei bassi.
Mettendo poi in posizione flat i comandi ( solo digitali ) treble e bass siamo riusciti a ottenere una riproduzione pulita e piacevole.






Non sapevamo poi che il CR H700 della TEAC può accogliere anche un giradischi grazie all'entrata phono. Ne abbiamo approfittato e non siamo affatto rimasti delusi.
Nel complesso è un ottimo compatto "tutto in uno"con amplificazione a 6 ohm e 40 watt RMS per canale. Distorsione armonica 0,5.
La distorsione non avviene prima dei 3/4 della manopola, e ciò è perfettamente in linea con la normalità. Anche perché non si deve mai andare oltre tale limite per cercare inutilmente maggior potenza. 
Come abbiamo già enunciato, gli amplificatori sono fatti per dare la massima potenza o a metà o a tre quarti, dopo si rischia di bruciarli.
Questo compatto, come tutti gli impianti hi fi di potenza moderata, darà il meglio di sé, se si terranno presenti le buone regole di utilizzo. Mai eccedere con i volumi e prediligere la ricerca della chiarezza del suono.



mercoledì 3 aprile 2013

COME TRADURRE LE FONTI ANALOGICHE IN FORMATO DIGITALE

Coloro che non dispongono di un computer non devono disperare. Esistono in commercio alcuni lettori in grado di tradurre in file e quindi in digitale nastri e vinili.


Il piatto Karma GR108 è un piatto validissimo sia per ascoltare al meglio qualsiasi vinile, sia per tradurre i propri dischi in formato mp3 o waw. Incorpora infatti un lettore mp3 in grado di registrare da vinile o leggere da scherda SD o da chiavetta usb. Il braccetto del piatto è a ritorno automatico premendo il tasto eject. Il display retroilluminato fornisce tutte le informazioni necessarie alla lettura o alla registrazione. Legge anche i 78 giri, ha una presa frontale per cuffia ( cosa rarissima nei piatti ). Il prezzo di vendita non è mai eccessivo nonostante sia un buon prodotto.




Se invece la vostra esigenza è quella di convertire i vostri numerosissimi nastri prima che il tempo li smagnetizzi o li deteriori per sempre, ecco una validissima doppia piastra della ION, con presa usb che ne permette il collegamento ad un pc. Insieme alla piastra troverete un cd da inserire nel vostro computer per installare il software che permetterà appunto la conversione dei nastri in formato mp3 o waw.
Il software è valido sia per windows xp, vista ( 32/64 bit) e windows 7 ( 32/64 bit ). Applicabile anche ai pc apple.


L'alternativa a questa piastra, salendo di prezzo è la seguente :




Il lettore Teac AD 800 permette di registrare sia su usb, sia direttamente su cd recordable con una qualità eccezionale. La piastra di lettura dei nastri è unica ma di altissima qualità, provvista di autoreverse e gestita da comandi elettronici anzichè meccanici. Questa piastra inoltre può registrare ma anche leggere file mp3. 



La teac comunque produce anche la doppia piastra tuttavia priva della possibilità di conversione. 

La teac W890R è dedicata a tutti coloro che sono ancora affezionati al nastro o ne possiedono tanti. Certo oggi i nastri vergini su cui registrare sono più difficili da trovare in commercio, ma si trovano. Esistono solo i pacchetti da 10  soltanto nella versione di 90 minuti e position normal. 
Mi chiederete se ha senso registrare ancora su nastro. La risposta è si se si ama il calore della fonte analogica, ma questo discorso è valido solamente sella registrazione avviene da vinile e non da cd.
Ovviamente una buona registrazione su nastro dipende sulla vostra capacità di individuare il picco tramite la manopola "rec level" Picco che non deve mai superare il numero "0" se non si vuole incorrere nelle distorsioni delle alte e delle basse frequenze.

Altre marche come Sony e Onkio hanno smesso da poco di produrre le piastre di lettura per i nastri.