giovedì 14 marzo 2013

CD O VINILE ?

Meglio il vinile o il cd ?

Un dilemma storico sulla scelta della fonte impazza sulla rete nei forum degli audiofili. In realtà tutte e due le fonti sono validissime per chi le sa utilizzare al meglio.
Ascoltare un cd audio con il lettore DVD del televisore è l'errore più comune che mi è capitato di sentire.
Se sperate di avere la stessa cura nella conversione digitale analogica che può essere ritrovata nei lettori cd 
hi fi di marca, siete sulla strada sbagliata. Non è l'idea migliore per risparmiare nel vostro impianto.
Un lettore cd della fascia medio bassa di prezzo basterà a garantirvi una buona qualità audio. Preferendo se possibile un convertitore a 24 bit.
Ma è giunto il momento di parlare del vinile che ha la fama di avere un suono più caldo. Ma è vero ?
Si, e non perchè, come pensano erroneamente alcuni, al cd mancano delle frequenze, ma proprio per l'esatto contrario. Il cd audio ne ha troppe, e per questo risulta più roboante del vinile. La musica riprodotta dal cd risente della gamma delle alte frequenze totalmente riportate dall'amplificazione. Nel vinile invece mancano all'appello certe frequenze della gamma alta e di conseguenza il suono risulta più caldo.
Per ovviare a questo problema è consigliabile usare bene l'amplificazione. Noterete che un cd da il meglio di se posizionando tutti i potenziometri dei bassi, dei medi e degli alti in posizione flat. Eliminando come già abbiamo espresso, il loudness. Così facendo avete eliminato la roboanza dei bassi e l'invadenza degli alti utilizzando appieno l'equalizzazione registrata in studio. E credete che in studio i tecnici non abbiano forse cercato la migliore resa sonora possibile ?
Per quanto riguarda il vinile, anche qui le leggende abbondano. I detrattori del vinile accusano questa fonte di soffrire di un fastidioso e invadente rumore di fondo, di screpitii e altri rumori che ben conosciamo.
In realtà per ascoltare al meglio un giradischi bisogna prima conoscerlo. Studiandolo a fondo scoprirete che non esiste strumento più preciso e più complesso di questo a cominciare della sua buona regolazione.
La qualità sonora di un giradischi infatti dipenderà proprio da questa. Non esistono differenze sostanziali tra bracci dritti o bracci a S. L'unica differenza la fa la giusta regolazione degli stessi. Mi rendo conto che non è cosa da profani azzeccare il buon bilanciamento del braccio se non lo si è mai fatto. Molti pensano che una volta regolato il braccio, l'opera sia giunta al termine. In realtà c'è un'altra regolazione da fare e, questa, non è meno fondamentale. L'allineamento della testina rispetto al fulcro e rispetto all'incidenza della curvatura radiale. Se si vuole ottenere il massimo rendimento di un fonorivelatore bisogna allinearlo in modo da cancellare ogni errore radiale e garantire il più preciso allineamento rispetto al fulcro.
Per realizzare ciò bisogna procurarsi una dima per giradischi che abbia anche il grafico per la regolazione dell'errore radiale.
Molti profani non sanno poi, che il rumore di fondo è un rumore a bassa frequenza, assolutamente inudibile non appena inizia il brano musicale. E' insomma un rumore bianco studiato apposta da chi produce i vinili ed è in realtà la base da cui partono tutte le altre frequenze. La sua funzione è proprio quella di annullare altri rumori nocivi alla riproduzione musicale.
In realtà un disco nuovo suona pulito come un cd, con la differenza fondamentale di riprodurre meglio le medie frequenze e le percussioni.
La riproduzione delle percussioni è indubbiamente più naturale nel vinile che nel cd.
Il fatto che nel vinile non debba avvenire nessuna traduzione dal digitale perchè già la fonte è analogica, rende  questa fonte comunque più naturale e fedele.
Ma ciò non deve fare pensare che il cd non sia una buona fonte audio, giacché un buon convertitore si avvicina moltissimo alla fonte analogica.
La differenza è micromillimetrica e soltanto degli orecchi raffinati e abituati all'ascolto l'avvertono.
La scelta del vinile e del cd quindi potrebbe essere una scelta molto soggettiva, dovuta ai gusti dell'ascoltatore. Da entrambe le fonti in realtà può essere tratta un elevata fedeltà del suono, questa fedeltà dipende sempre dall'utilizzo ottimale della fonte.
Il che significa ridurre al massimo gli elementi di disturbo che intercorrono tra il segnale e i diffusori.
La scelta di lettori cd particolarmente curati nella sezione di lettura è sicuramente una scelta azzeccata. La rigidità del telaio che ospita la meccanica e il trasformatore toroidale annullano fonti di disturbo e migliorano la purezza del segnale.


Ovviamente queste accortezze si pagano, ma questo non vale per chi vuole una marcia in più nel proprio impianto ad alta fedeltà. Ovviamente un lettore cd di questo livello merita di essere abbinato almeno ad un amplificatore che abbia anch'esso il trasformatore toroidale, come ad esempio i Rotel o gli Areon.


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