giovedì 7 marzo 2013

AMPLIFICATORE INTEGRATO : COME USARLO AL MEGLIO

Quando si parla di amplificazione in genere mi imbatto nei più deleteri luoghi comuni. A mio avviso non esistono veramente amplificatori che suonano bene e amplificatori che suonano male. Esistono invece persone che sanno come usarli e persone che non lo utilizzano come andrebbe usato.
Ovviamente qui si parla di amplificatori costruiti per l'uso domestico e non intendiamo assolutamente far riferimento all'amplificazione professionale da discoteca o da esterno. In quel caso infatti non conta tanto la qualità sonora, ma l'affidabilità.
Pertanto utilizzare un amplificatore progettato per uso casalingo per altri scopi vi porrebbe nel rischio di stressarlo oltre il suo limite progettuale.
Prima di comprare un amplificatore io comprerei i diffusori. Una volta che si hanno le caratteristiche di questi si può poi procedere all'acquisto dell'amplificatore giusto da abbinare. Ovviamente chiederei al venditore una prova di ascolto, e rivenditori seri hanno tutti una sala d'ascolto.
Una volta fatta questa prova e considerati gli ohm che l' amplificatore può tollerare, non ci resta che montarlo in casa.
Non serve essere esperti per capire che un diffusore posizionato in maniera inopportuna non darà il meglio di se. Un diffusore troppo attaccato al muro ad esempio, darà meno bassi profondi nel caso sia bass reflex.
E' importante isolare sempre i diffusori dal piano d'appoggio con le sospensioni o i piedini forniti dalla casa.
L'isolamento impedirà fastidiose vibrazioni che immancabilmente riverberano nella stanza in quegli impianti montati senza questa attenzione.



Meglio 2 o 4 diffusori ?
Tenete presente che l'immagine stereo non diventa quadrifonica se il segnale di partenza è stereofonico. Quindi 4 casse non suoneranno meglio di due. Non sono indispensabili se non si vuole portare la musica in un altra stanza o ambiente della casa.
Farete una spesa inutile, con quei soldi spendete di più per la coppia di casse.
Sfatiamo una leggenda : le casse compatte che tentano di imitare quelle grandi non saranno mai acusticamente equivalenti. La cassa di risonanza infatti a mio avviso è praticamente insostituibile. Le compatte imitano una cassa di 30 litri, ma appunto la imitano. Un buon diffusore dalla cassa di risonanza ben studiata può restituire il massimo realismo di gran parte degli strumenti musicali.
Specialmente se si ha un salone grande e molto spazio, non vedo il motivo di andare sul "piccolo". Oltretutto non è detto che piccolo sia anche meno costoso, soprattutto se si cerca di eguagliare i diffusori di grandi dimensioni.
Ora avete curato il cuore del vostro impianto ad alta fedeltà, ma non vorrete certo cadere in un bicchier d'acqua sbagliando la scelta della fonte sonora ?
Tenete presente la seguente formula universale dell'audiofilo : in un impianto hi fi l'alta fedeltà è la somma di tutti i componenti e questa fedeltà decade a partire dell'elemento più debole della catena.
Se avete ad esempio una buona amplificazione unita a ottimi diffusori, ma poi per sentire i cd audio utilizzate il lettore dvd della tv...
C' è un enorme differenza tra un lettore dvd e un lettore cd hi fi a partire dalla cura impiegata nel secondo per ottenere la conversione digitale-analogica del segnale.
Cura non presente nei lettori dvd non hi fi. Questi ovviamente sono riconoscibili dal prezzo. Un dvd hi fi è espressamente configurato per l'abbinamento hi fi.

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Ora veniamo al fattore più importante, ossia al corretto utilizzo dell'amplificatore :

Non importa se voi abbiate comprato o possedete un amplificatore di valore o meno, gli amplificatori pessimi non esistono. I giapponesi hanno sempre fatto il loro egregio lavoro, i tedeschi vintage anche, e utilizzare l'hi end non è da tutti, non solo per questioni di portafoglio, ma anche per questioni di esperienza.
Secondo il mio modesto parere spendere ventimila euro per un impianto hi end non serve a nulla se poi lo si posiziona in camera da letto. Sarebbe come girare con la Ferrari sempre in città e non portarla mai in pista.
Sicuramente i vostri amici rimarrebbero colpiti dal super impianto che vi siete potuti permettere, ma musicalmente non ve lo godreste mai appieno. Senza tralasciare l'amara scoperta che un impianto molto meno costoso nella stessa camera avrebbe dato gli stessi identici risultati.
Vi potrei dimostrare che il corretto uso di un amplificatore "normale" infatti è capace di sfidare la qualità di un valvolare.
Molti sbagliano proprio sul fattore valvolare-transistor. In realtà questa differenza per chi sa usare bene il transistor non esiste e vi spiegherò perché.
Prima di tutto voglio consigliare di non mettere mai a manetta il volume di un amplificatore. Non è così che si ottiene, nè il meglio né la potenza massima. Tutti gli amplificatori esprimono il massimo della potenza a metà o al massimo a tre quarti della scala. Se proprio si è smanettoni meglio comprare un amplificatore di alta potenza che uno di discreta potenza. Infatti i primi si bruciano molto prima dei secondi a causa di chi è fissato con questo fattore inutile al fine di ascoltare bene la musica.
Ed è qui che veniamo al clue di tutto il nostro discorso. Per ottenere il massimo della purezza sonora dal vostro amplificatore dovete tenere presente un importante principio :
Meno distorsione e meno interferenze si frappongono tra la fonte e i diffusori, migliore risulterà la qualità sonora.
Quindi prendete tutte le regolazioni presenti e mettetele sulla posizione flat. Dopodichè disinserite quel tasto infernale chiamato loudness e, se presenti, tutti gli altri filtri.


Ecco, il vostro ampli di bassa gamma suona come un valvolare ! incredibile ! come mai ?
Semplice, avete appena eliminato tutte le fonti di disturbo e di fatto il vostro ampli si sta comportando come quegli amplificatori che possiedono il tasto "direct", il quale esclude appunto tutte le funzioni aggiuntive per tradurre il segnale con la massima purezza.

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